Itinerari per l'esplorazione del caposaldo Navazzo - Monte Castello
I percorsi alla linea trincerata, alle batterie e alle postazioni di crinale.
I percorsi di visita possono essere convenientemente organizzati come i settori difensivi che costituivano il
complesso, anche se alcuni tratti sono parzialmente sovrapposti per sfruttare l'appiglio tattico del saliente del
Monte Castello di Gaino.
Per tutti i percorsi è comodo partire dal parcheggio situato sulla strada Gargnano-Navazzo-Valvestino, sulla
sinistra subito prima di entrare in Navazzo da Gargnano, anche se la zona può essere raggiunta anche da Gaino e
dalla cima del Monte (segnavia 21).
Dal parcheggio, si segue il segnavia 21 verso la chiesa di S.Maria (segnalazioni per Hotel Sostaga) e
successivamente in direzione Monte Castello, superando Villa Lena: la strada diventa dapprima una sterrata montana
per poi ridursi a comodo sentiero.
I dettagli dei percorsi, le posizioni esatte di alcuni manufatti, approfondimenti tattici e documenti storici
sono più estesamente illustrati nella guida alla visita.
L'incrocio tra le sterrate Segnavia 21 e 20 (coordinate 45,6791N 10,6331E) costituisce il punti di partenza dei primi
due percorsi.
La fronte a Nord verso la piana di Navazzo
Mappa storica (foglio IGM con annotazioni a china 1917) relativo al settore fronte Nord, verso Navazzo.
Fonte Arch. ISCAG
Il primo itinerario segue la fronte rivolta a Nord ed è dislocato grosso modo a semicerchio sfruttando il
rilievo che domina la piana di Navazzo: è ancora ben riconoscibile il terrazzamento che ospitava il lungo
reticolato, in alcuni tratti raddoppiato, che stava davanti alla linea di trincee.
E' possibile seguire dapprima il segmento verso Est che conduce, in parte percorrendo un sentiero protetto da un
camminamento, ad alcuni tratti con lunghe trincee in terra; quest'area, oggi boscata, è facilmente riconoscibile
per la presenza di numerose sagome di animali abbandonate, i bersagli di un campo di tiro con l'arco.
Si giunge infine a un dosso, oggi occupato da un appostamento di caccia, intorno alla cui sommità era interrata
una lunga trincea in cemento, costituita da moduli prefabbricati (Coordinate 45,6772N 10,6360E) che proteggeva un ricovero interrato,
anch'esso in cemento.
Buona parte del materiale di copertura è stato asportato e riutilizzato (se ne ritrovano dei frammenti nei
dintorni, usati per consolidare il fondo stradale), ma si troveranno nel seguito dell'itinerario lunghi tratti
ancora perfettamente integri.
Ripartendo infatti dall'incrocio, questa volta però seguendo la sterrata in direzione ONO, dopo pochi metri è
riconoscibile a monte della strada un'altra trincea in cemento, questa volta perfettamente integra: i moduli in
cemento prefabbricati, di larghezza circa mezzo metro, sono affiancati a costituire un tunnel coperto e
interrato, con andamento idoneo a seguire il terreno; sul lato verso valle nei moduli erano praticate piccole
feritoie adatte per l'uso di un'arma individuale. In alcune di queste trincee erano anche ricavati degli
slarghi che costituivano dei ricoveri protetti per il personale.
Questo tipo di manufatti, di concezione piuttosto moderna per la loro modularità rispetto alle tradizionali
trincee in getto di calcestruzzo, sono riscontrabili solo in questa località (almeno per quanto riguarda il
settore Alto Garda Bresciano), con l'eccezione di un interessante manufatto nei pressi del Passo della
Fobbiola.
Alcuni altri tratti di trincea di tipologia analoga sono occultati a qualche decina di metri dalla strata,
nella vegetazione, più difficili quindi da individuare.
La linea prosegue per alcune centinaia di metri, piegando gradualmente a sud per chiudere l'arco del saliente e
termina con un articolato caposaldo costituito da diverse tortuose trincee raggomitolate sulla sommità di un
piccolo rilievo.
Le postazioni di crinale e le batterie di artiglieria
Seguono sostanzialmente la linea di spartiacque che divide la valle delle Cartiere dal declivio su Gargnano,
per arrivare col segnavia 21 alla cima del Monte Castello.
Mappa storica (foglio IGM con annotazioni a china 1917) relativa alle postazioni di crinale e alle batterie
di artiglieria (Arch. ISCAG)
La partenza è lo stesso incrocio del precedente itinerario, ma si procede questa volta lungo la sterrata verso
Sud per circa 200 metri: qui si trova, sulla sinistra, una diramazione che conduce a un'altura occupata da un
roccolo (appostamento di caccia).
Dietro il crinale, quattro postazioni defilate erano destinate a ospitare altrettanti pezzi di medio piccolo o
medio calibro (coordinate 45,6766N 10,6335E).
Una seconda diramazione circa 300 metri più avanti sulla sterrata principale, poco dopo i ruderi di un
grande baraccamento, porta a un altro roccolo: anche qui sono ben riconoscibili le quattro postazioni in barbetta
per cannoni analoghi ai precedent; nei pressi, altri spianamenti probabilmente destinati a baraccamenti e
depositi.
Sempre lungo il segnavia 21 una lunga trincea in terra immette in un'ulteriore trincea in cemento interrata e
realizzata con moduli: oltre che per la lunghezza notevole (oltre 50 metri) questa è significativa in quanto
comprende un ampio ricovero sotterraneo, realizzato con la stessa tecnica.
Quando, più avanti, il segnavia 21 inizia a inerpicarsi sul crinale divenuto riopido, occorre scostarsene sulla
sinistra e seguire la linea di pendenza verso la parete rocciosa: è possibile seguire facilmente il vecchio cammino
militare e raggiungere una serie di postazioni in parte ricavate scavando nella roccia viva e in parte impiegando
pietrame estratto localmente per creare terrapieni e muri di protezione.
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