Trincee e fortificazioni Lago di Garda  

Forti del Garda

Fortificazioni, trincee, percorsi della Grande Guerra nel Parco Alto Garda Bresciano

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Nuovi percorsi guidati per il Centenario della Grande Guerra
realizzati con i finanziamenti di Regione Lombardia
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Ritrovata e riportata alla luce la "Batteria Ariotti", postazione di cannone a Passo Nota con incisione dei nomi degli artiglieri

Giugno 2015: il ritrovamento di una piazzola di cannone in caverna coi nomi dei componenti della batteria e motti patriottici

La zona era già stata mappata nell'ottobre 2012 nel quadro del censimento delle fortificazioni della Grande Guerra nel Parco Alto Garda Bresciano ed erano state rilevate le quatto piazzole della batteria di piccolo calibro presente sul crinale dell'altura dislocata a nord del ben noto "trincerone" che domina Passo Nota, a breve distanza dal Rifugio Alpini.

In questa pagina, la cronaca del ritrovamento, avvenuto nel giugno 2015. Qui invece la descrizione e la guida alla scoperta della Batteria Ariotti.

Le quattro piazzole erano ricavate in caverne artificiali a ridosso del crinale; il tiro avveniva attraverso varchi di volata in cemento, mentre sul fronte del crinale era ricavato il necessario angolo di tiro verso Nord mediante uno sbancamento nel terreno. A causa del crollo delle volte era appena visibile la parte superiore dei varchi di volata in cemento.

 
Della fornte del varco di tiro del 3° pezzo emergeva solo il segmento superiore:
 
 
All'interno, crollata la volta, il manufatto era quasi completamente riempito da detriti, lasciando visibile solo un frammento del varco di volata in cemento, pur essendo ben riconoscibili la pianta complessiva e il tunnel di ingresso dalla bretella di collegamento con la strada militare.
 
 
Col senno di poi, si intravede qualche traccia di incisione, ma io nel 2012 non me ne accorsi...
A giugno 2015 accompagnai un amico molto competente (Luca Agosti, che partecipa al censimento sopratutto per i percorsi dell'Alta Via dei Forti e ha di fatto allestito il Museo dei Reperti Bellici di Capovalle) a visitare il complesso e fu lui a notare alcune lettere incise, che rivelarono la scritta "3° pezzo" a sormontare uno stemma dell'Artiglieria molto stilizzato e poco conservato:
 
La cosa si fece più interessante passando a esaminare l'interno del manufatto, dove divennero presto visibili alcune lettere incise: sulle prime sembrò di leggere "W l Sta la", ma la prima interpretazione ("W la Stalla") non ci parve plausibile...
Pulendo meglio riuscimmo a leggere invece "W l'Italia": il ritrovamento si faceva interessante!
Rimuovendo i detriti per qualche decina di centimetri di profondità, l'incisione divenne significativa:
 

W L'Italia e la sua Artiglieria

Ma sotto si legge ora un promettente "1915"...
Il manufatto meritava un serio approfondimento: si decide di tornare sul posto per portare alla luce l'intero corpo in cemento del varco di volata, che potrebbe conservare qualche altra scritta...
 
Ai primi di luglio, spedizione di recupero sempre con Luca Agosti, coadiuvati da Fabrizio Peli e dalla Forza Lavoro Minorile, l'inarrestabile ottenne Albertino!
Si inizia a rimuovere con cautela il materiale sui due fronti del varco di volata:
 
Postazione W l'italia e la sua artiglieriaScavo postazione 1915 Anno della Gloria
 
Iniziano a emergere altre scritte: prima si completa

1915 Anno della gloria

L'incisione è di notevole interesse storico e umano, scitta da qualcuno convinto di partecipare a un evengo grande, nel corso del quale si sarebbe rapidamente coperto di gloria, senza sospettare che il mondo non sarebbe uscito dal bagno di sangue prima di quattro anni di massacro.
 
 
Ma su entrambi i lati della feritoia nuove scritte continuano ad emergere man mano che si scava. rivelando i nomi dei componenti della batteria, a partire dal Comandante ("Capitano Ariotti Nobile Arrigo") e dal vicecomandante ("Tenente Ferrero"), per proseguire con il personale del terzo pezzo, che in questa postazione operava: tutti ordinatamente incisi in bella grafia nel fresco di cemento, perfettamente leggibili dopo una accurata pulizia dal sedimento.
 
 
 
Al termine dello scavo, sono comparsi undici nomi ed è possibile ammirare la postazione riportata alla luce: un ricchhissimo documento storico e umano che probabilmente ha pochi paragoni su qualsiasi fronte:
 
 
 
 
A fine lavoro, la squadra al completo: da sinistra Billo, cane da trincea e convivente di Zava; Luca Agosti, l'instancabile dinamitardo Alberto Peli e Fabrizio Peli
 
 
Qualche giorno dopo, consolidato il recupero e assicurata la paternità della scoperta,possiamo iniziare a condividere il ritrovamento: il 30 luglio 2015 viene pubblicato un articolo su BresciaOggi, a firma di Enrico Giustaccchini:
 
 
Inizia una ricerca documentale presso archivi militari, distretti e fonti personali per seguire la storia del reparto e degli artiglieri: viene identificato il Reggimento, trovando traccia del distaccamento di una delle batterie proprio in quest'area, con indicazioni del Comandante e del Vicecomandante che confermano le incisioni trovate; vengono recuperate note biografiche di parte dei militari menzionati, alcuni riportati negli albi dei decorati.
In particolare di uno, deceduto per cause attinenti il servizio l'anno successivo nel territorio di Limone, L.A. ha persino rinvenuto il luogo di sepoltura.
La ricerca continua, allo scopo di documentare questa presenza importante e poter corredare questo manufatto forse unico con una adeguata documentazione storica.
 
Il progetto è coinvolgere le realtà locali in un'iniziativa che renda raggiungibile e fruibile la postazione, corredandola di adeguata segnaletica e documentazione esposta sul posto o integrata nei percorsi creati con i finanziamenti di regione Lombardia per il Centenario.
A questo fine, abbiamo proposto l'iniziativa alla Pro Loco di Tremosine e al Comitato che sta allestendo il Museo di Tremosine (MUST), ritenendo estremamente positiva e quasi obbligatoria l'integrazione tra ente museale, percorsi storici e questo manufatto che costituisce una delle testimonianze più ricche presenti sul territorio.
Siamo in attesa di un segno di interesse, fiduciosi nonostante i mesi trascorsi, e cercheremo di adoperarci perchè ci sia un seguito concreto.
 
Nel frattempo abbiamo fornito le indicazioni per raggiungere la postazione a un ristretto e selezionato gruppo di personaggi molto attivi nella ricerca storica in Alto Garda: speriamo che contribuiscano a far convergere un interesse e un supporto sull'iniziativa.
Qualche mese fa abbiamo indicato la postazione a M.Z. e al Vicepresidente di CimeETrincee, che hanno raggiunto il manufatto e raccolto foto.
A primavera 2016 ho fornito le stesse indicazioni anche a P.C., dell'associazione Gruppo Ricerca di Toscolano, che ha anche lui potuto quindi "scoprire" la postazione.
Speriamo che queste figure siano di arricchimento per il progetto e si riesca a realizzare la giusta valorizzazione della postazione e il doveroso omaggio alla memoria delle persone che vi operarono e vi lasciarono questa traccia.