Superato il caposaldo che cinge la sommità e scendendo nel bosco per circa 150 metri in direzione
NordEst, in corrispondenza di una modesta rilevazione si trova un successivo caposaldo, anch'esso costituito da
trincee su due ordini con collegamenti a valicare il crinale per raggiungere le postazioni in barbetta di una
batteria di cannoni di piccolo calibro. Questo complesso cinge una posizione con uno sviluppo di oltre 250
metri.
Dal fronte Sud della postazione si dirama una strada ben riconoscibile che dopo circa 500 metri reimmette sulla
strada principale (Tremalzo-Nota-Guil, Segnavia 421): prendendola in direzione Ovest riconduce al Rifugio Alpini
transitando per Passo Bestana.
In corrispondenza di quest'ultimo, salendo alcune decine di metri sul lato nor della strada, si trova la
Casermetta della Finanza Austriaca, un severo manufatto in cemento all'interno del quale è strano trovare le paredi
decorate con fiori dipinti; l'architrave in pietra di una finestra sul lato Nord consente ancora di leggere la
firma del reparto che realizzò il manufatto (KK Pioneer, Genio Imperial Regio).
La valletta a Ovest della casermetta mostra evidenti ruderi di edifici in pietrame che alloggiavano un
centro di vita italiano, appoggiato da alcuni ricoveri in caverna scavati nel fianco dell'altura, alcuni solo pochi
metri a nord della strada.
La strada prosegue poi superando Passo Nota e rientrando al Rifugio Alpini.
Il grande complesso di Monte Corno e Cima Tiveign
Benchè dislocato a una certa distanza dal passo, è questo forse il complesso principale per la sua difesa:
sfrutta un grande promontorio roccioso che domina il valico e la provenienza da Val di Ledro, in posizione
quindi ideale per controllare qualsiasi movimento anche con truppe limitate.
Non a caso, già le relazioni Veneziane di 300 anni prima consigliavano di mantenerne il controllo per
ottenere con pochi effettivi un dominio efficace sul passo.
Si tratta di un complesso esteso, dislocato sui crinali di Monte Nota, Monte Corno e Cima Tiveign ma prolungato
anche lungo i crinali che scendono verso Val Di Pur, con uno sviluppo di oltre 2km di postazioni e notevoli
apprestamenti logistici.
Il promontorio gode di quasi 300 metri di vantaggio di quota rispetto al passo e alle alture circostanti e si
trova in posizione avanzata: le sue postazioni erano quindi in grado di effettuare efficace tiro di
fiancheggiamento sia sulla direttrice Est Passo Nota- Monte Carone che verso Ovest, a copertura delle posizioni
della Marogna e di Tremalzo.
Il complesso costituiva una vera fortezza autonoma, con postazioni antiaeree, ricoveri in caverna e batterie di
artiglieria schierate verso le contrapposte batterie imperiali dell'arco Cadria-Cima Parì-Rocchetta, affiancati da
postazioni per la difesa diretta e almeno una fotoelettrica in caverna.
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